I metodi di riferimento per i momenti laboratoriali di preparazione fisico-psicologica attoriale sono stati principalmente i modelli grotowskiani, soprattutto nelle applicazioni di Eugenio Barba, le interazioni studiate dal Living Theatre, oltre alla normale preparazione attorica.
Per quanto riguarda le regie anche qui i riferimenti sono stati Grotowsky e Living, ma con un forte richiamo a Tadeus Kantor.
Per quanto riguarda la drammaturgia delle messe in scena i rapporti forti sono con il cosiddetto teatro dell’assurdo, con il teatro elisabettiano, con la commedia dell’arte in una sua versione attualizzata.
Impostata la “base” del lavoro attorico - lavoro che richiede parecchi incontri - operiamo su due linee principali:
- da un lato la ricostruzione della compagnia elisabettiana e del teatro dell’arte nel loro lavoro artigiano, che permette anche l’improvvisazione e la partecipazione di molte persone contemporaneamente.
- dall’altro lato il fondamentale rapporto tra paradosso e realtà che serve a mettere in luce tutti i diversi piani di comunicazione, che normalmente viviamo senza averne la consapevolezza. Questa difficoltà di rapporto con la realtà è quanto mai attuale.